mercoledì, maggio 16

Memorie di Giulio Bonnot // Recensione

Forse un libro fasullo, le memorie di Bonnot raccorte da un  e autenticate da Paolo Valera - I clamorosi rossi dell'automobile grigia. Paolo Valera: ex garibaldino, militante socialista, amico del Mussolini direttore dell'Avanti! non sarebbe difficile identificarlo nel vero autore di questo libello di memorie, ne scrisse già altri, simili nello stile. La mancanza di autenticità di questo testo non ne penalizza la potenza narrativa.


 La poliedricità del mondo libertario, della sovversione più spontanea che dai sobborghi cittadini spinge verso i quartieri più alti, esce da queste pagine con virante entusiasmo e prepotente slancio in una corsa nichilista su bolidi potenti lanciati come palle di fuoco per le strade parigine, inseguiti dagli sbirri, pistole in pugno, i banditi non si arrenderanno, non li prenderanno: vivi.
Poco più di 100 pagine per questo libro pubblicato per la prima (e unica volta) nel 1913 che racconta la storia della celeberrima "banda Bonnot" guidata da questo personaggio unico nel suo genere:
operaio, anarchico, autista del 'padre' di Sherlock Holmes, carismatico, complesso, entusiasmante, oscillante tra la delinquenza comune e l'attivismo politico, ribelle. Una storia, la sua e della sua banda, raccontata da uno che vorrebbe essere un amico o uno dei pochi reduci di quella folle corsa verso la morte, di quel tentativo di guerra nichilista all'ordine sociale, al denaro e quindi, in ultima istanza, al capitalismo.


Un libro utile più a capire alcuni ingranaggi del meccanismo che anima il sottobosco anarchico parigino che a conoscere la storia di Bonnot, un libro consigliato.


Memorie di Giulio Bonnot - Ed. Derive Approdi 2012 12,00 €

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