Premessa: non ho mai
letto manga e ho letto pochissimi fumetti, giusto qualche Tex in
spiaggi un anno in vacanza presi dall'antica collezione del padre di
un mio amico e un paio di Dylan Dog comprati all'edicola vicino alla
stazione per 1€, ristampe usate degli anni '90 sicché non sono un
esperto di fumetti.
Non ho mai guardato i
cartoni animati tranne i Simpson e anche se un critico ha accumunato
le storie di ZC a quelle dei Simpson io non ci trovo nessuna
coincidenza degna di nota. Certo, in entrambe si considera che dopo
la premessa P non sia arriva alla prevedibile conseguenza C, ma
questo credo sia un tratto distintivo di molti cartoni, fumetti, film
e persino libri degni di un certo interesse. Ho la ferma convinzione,
ma posso sbagliarmi, che se leggo una storia che inizia con la
premessa P e prevedo che vada verso la conseguenza C e così avviene,
penso che questa storia sia prevedibile e banale e quindi scarsamente
interessante.
Non ho mai letto molti
fumetti perché mi hanno sempre lasciato un amaro in bocca dato il
loro cattivissimo rapporto quantità(di tempo passato a
leggerli)/prezzo anche se probabilmente sono io che sbaglio a non
guardare con attenzione le figure. Per questo mi trovavo bene a
comprare i Dylan Dog usati degli anni '90 a 1€ all'edicola vicino
alla stazione.
Detto tutto questo, dette
tutte le premesse parliamo di Zero Calcare?
Si, io quando erano 5-6 anni
fa vedevo le locandine disegnate da uno e mi piacevano, ho iniziato a
chiedere in giro e nessuno sapeva dirmi un cazzo, per esempio avevo
st'immagine.
Vado su Google Immagini ma
non trovi le immagini facilmente e neanche gli autori, li trovi
principalmente monnezza.
Dopo un po' mi sono
rassegnato e come da legge zac, ho trovato che era lui, Zero Calcare.
Aveva un sito bruttino e non faceva le vignette ogni maledetto lunedì
in cui ha voglia e tempo.
Dico questo perché mi vanto
spesso con gli amici di aver scoperto per primo, tra i 4 amici che
ho, ZC ora che stanno tutti a stampare le tavole a mandarsi i link su
facebook.
Zero Calcare fino ad ora ha
pubblicato con la Bao, una casa editrice di Milano 4 volumi, uno di
seguito all'altro.
È partico con 'La
profezia dell'Armadillo' 'Un polpo alla gola' 'Ogni
maledetto lunedì su due' e 'Dodici' tutti vendutissimi
tutti in cima alle classifiche. Ogni tanto, se ha tempo, mette sul
suo blog dei disegnetti,
collabora con alcune riviste e potrei andare avanti ancora a lungo
riscrivendo cose che sapete già.
Ha scritto questi 4 volumi e
molte altre storie. C'è chi vede una decadenza costante nella
qualità delle idee, chi una crescita. Chi ci vede un progetto chi ci
vede la sua vita e questi sono i migliori. Io credo che tutte le cose
che coinvolgono, che piacciono, che appassionano siano importanti,
siano interpretabili e non assolutizzabili. Sono disegnetti e ognuno
in essi ci veda ciò che vuole, io ci ho visto molto di me in alcuni,
nulla in altri. Dodici l'ho comprato aperto e iniziato: figo, verso
pagina 20 ha iniziato a deludermi, a pagina 25 mi son fermato per
cercare quella tavola da condividere su facebook cosa che poi non ho
fatto. Sono flussi, sono storie, tu leggile e vedi cosa ti dicono.
Zero viene fuori dai Centri
Sociali e si vede, non avrebbe bisogno di mettere in dubbio tutto
ogni volta ma potrebbe anche essere che se ne esca dal Mulino Bianco,
li con i suoi calzetti a righe, messo sul divano, sembra che Banderas
l'abbia messo in punizione perché ha smesso di mangiare i plumcake
del mulino costretto dal precariato a quelle chimicate sottomarca dei
discount, lui e Secco che cercano il soldino tarocco tra gli
scatoloni che fanno gli scaffali dove si aggira l'umanaità più
varia e sempre più numerosa.
Disegna bene, fa ridere e
pensare, ama la natura: protegge i mammut. Forse non è un genio, è
uno come tanti altri ragazzi che ha lavorato al Mc e vive la
condizione sociale dei coetanei e per questo riesce a rappresentarla
con la penna.
Poi come dice il critico, è
un indy.
Nessun commento:
Posta un commento