lunedì, dicembre 2

Sui disegnetti di Zero Calcare

Premessa: non ho mai letto manga e ho letto pochissimi fumetti, giusto qualche Tex in spiaggi un anno in vacanza presi dall'antica collezione del padre di un mio amico e un paio di Dylan Dog comprati all'edicola vicino alla stazione per 1€, ristampe usate degli anni '90 sicché non sono un esperto di fumetti.

Non ho mai guardato i cartoni animati tranne i Simpson e anche se un critico ha accumunato le storie di ZC a quelle dei Simpson io non ci trovo nessuna coincidenza degna di nota. Certo, in entrambe si considera che dopo la premessa P non sia arriva alla prevedibile conseguenza C, ma questo credo sia un tratto distintivo di molti cartoni, fumetti, film e persino libri degni di un certo interesse. Ho la ferma convinzione, ma posso sbagliarmi, che se leggo una storia che inizia con la premessa P e prevedo che vada verso la conseguenza C e così avviene, penso che questa storia sia prevedibile e banale e quindi scarsamente interessante.
Non ho mai letto molti fumetti perché mi hanno sempre lasciato un amaro in bocca dato il loro cattivissimo rapporto quantità(di tempo passato a leggerli)/prezzo anche se probabilmente sono io che sbaglio a non guardare con attenzione le figure. Per questo mi trovavo bene a comprare i Dylan Dog usati degli anni '90 a 1€ all'edicola vicino alla stazione.
Detto tutto questo, dette tutte le premesse parliamo di Zero Calcare?
Si, io quando erano 5-6 anni fa vedevo le locandine disegnate da uno e mi piacevano, ho iniziato a chiedere in giro e nessuno sapeva dirmi un cazzo, per esempio avevo st'immagine.


Vado su Google Immagini ma non trovi le immagini facilmente e neanche gli autori, li trovi principalmente monnezza.
Dopo un po' mi sono rassegnato e come da legge zac, ho trovato che era lui, Zero Calcare. Aveva un sito bruttino e non faceva le vignette ogni maledetto lunedì in cui ha voglia e tempo.
Dico questo perché mi vanto spesso con gli amici di aver scoperto per primo, tra i 4 amici che ho, ZC ora che stanno tutti a stampare le tavole a mandarsi i link su facebook.

Zero Calcare fino ad ora ha pubblicato con la Bao, una casa editrice di Milano 4 volumi, uno di seguito all'altro.
È partico con 'La profezia dell'Armadillo' 'Un polpo alla gola' 'Ogni maledetto lunedì su due' e 'Dodici' tutti vendutissimi tutti in cima alle classifiche. Ogni tanto, se ha tempo, mette sul suo blog dei disegnetti, collabora con alcune riviste e potrei andare avanti ancora a lungo riscrivendo cose che sapete già.
Ha scritto questi 4 volumi e molte altre storie. C'è chi vede una decadenza costante nella qualità delle idee, chi una crescita. Chi ci vede un progetto chi ci vede la sua vita e questi sono i migliori. Io credo che tutte le cose che coinvolgono, che piacciono, che appassionano siano importanti, siano interpretabili e non assolutizzabili. Sono disegnetti e ognuno in essi ci veda ciò che vuole, io ci ho visto molto di me in alcuni, nulla in altri. Dodici l'ho comprato aperto e iniziato: figo, verso pagina 20 ha iniziato a deludermi, a pagina 25 mi son fermato per cercare quella tavola da condividere su facebook cosa che poi non ho fatto. Sono flussi, sono storie, tu leggile e vedi cosa ti dicono.
Zero viene fuori dai Centri Sociali e si vede, non avrebbe bisogno di mettere in dubbio tutto ogni volta ma potrebbe anche essere che se ne esca dal Mulino Bianco, li con i suoi calzetti a righe, messo sul divano, sembra che Banderas l'abbia messo in punizione perché ha smesso di mangiare i plumcake del mulino costretto dal precariato a quelle chimicate sottomarca dei discount, lui e Secco che cercano il soldino tarocco tra gli scatoloni che fanno gli scaffali dove si aggira l'umanaità più varia e sempre più numerosa.

Disegna bene, fa ridere e pensare, ama la natura: protegge i mammut. Forse non è un genio, è uno come tanti altri ragazzi che ha lavorato al Mc e vive la condizione sociale dei coetanei e per questo riesce a rappresentarla con la penna.
Poi come dice il critico, è un indy.

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