“One big union” è un tomo di 450
pagine scarse che racconta circa 40 anni di storia del sindacalismo
americano da fine ottocento fino ai cosiddetti wobblies. One big
union è la storia del sindacato IWW (Industrial Workers of the
World) uno dei sindacati più importanti nel panorama americano, il
primo che ha provato ad unire le lotte delle varie corporazioni, dei
lavoratori del mondo sotto un unico simbolo, il mezzo globo
sormontato da 3 stelle e la sigla del sindacato.
Sindacato che ha raggiunto un altissimo
numero di iscritti e simpatizzanti grazie ai suoi caratteri
innovativi. Rivolgendosi a immigrati, donne, sfruttati nella più
misera condizione, riuscendo ad organizzarne
le lotte,
ottenendo grandi vittorie e grandi sconfitte, ha portato la lotta di classe nell' America razzista, xenofoba e conservatrice del primo '900.
Se
da un lato i partiti politici socialisti non riuscivano a comprendere
i grandi cambiamenti in atto nella società americana, dall'altro il
capitalismo moderno iniziava i suoi primi passi e i wobblies avevano
capito che quella era l'ora di alzarsi e marciare compatti per
tentare di fermare il famelico ingranaggio.
le lotte,
ottenendo grandi vittorie e grandi sconfitte, ha portato la lotta di classe nell' America razzista, xenofoba e conservatrice del primo '900.
Un bel libro, scorrevole e piacevole,
meno intenso di “Noi saremo tutto” ma parimenti completo nella
ricostruzione storica fatta attraverso gli occhi di un infiltrato nel
movimento che si limita ad osservarlo, studiarlo e a ripetere quanto
appreso ai suoi capi, non è critico verso di esso, non da
un'interpretazione dei passaggi, tutto questo è lasciato al lettore.
Robert “Bob” Coates, il protagonista, di umili origini nella
terra del sogno Americano tradisce la sua classe per fare il
sabotatore al soldo dei padroni. Ancora una volta Evangelisti ci
propone un libro negativo, dove non si può provare simpatia verso un
personaggio meschino, di un'aggressività rabbiosa che
inevitabilmente lo conduce alla solitudine che sarà invidiato solo
per l'incontro con Jack London o Dashiell Hammett.
“One big union” e un libro che
aiuta a capire le origini del sindacalismo americano, che ne racconta
la genesi e un bel romanzo.
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